Gestione social media personalizzata

ARGOMENTI
Tempo di lettura: 6,11 min
Gestione social media personalizzata. Web Agency Padova
Dietro i Post: persone e relazioni prima di contenuti e strategie nei social media

Quando si parla di social media management, ci si concentra spesso su obiettivi concreti: il target, l’analisi dei competitor, le metriche di performance, la qualità del piano editoriale. Tutto vero, ed è fondamentale farlo. Ma c’è un aspetto del lavoro di social media manager di cui si parla poco e che, invece, per me è cruciale: la relazione con il cliente.

E quando dico relazione, intendo quella con “la persona” cliente. Non parlo solo dell’azienda o del brand che rappresenta, ma dell’essere umano che mi trovo davanti, con tutte le sue sfumature. Lavorare bene in questo settore non significa solo saper creare un post accattivante o monitorare i KPI. Significa anche, e forse soprattutto, imparare a gestire personalità, caratteri e approcci al lavoro che possono essere molto diversi tra loro.

Gestione Social Media il valore del mio cliente supera il brief

La parte che amo di più del mio lavoro è proprio questa: saper leggere le persone, capire chi ho di fronte e trovare il modo di adattare la mia comunicazione al loro modo di essere.

Non c’è una formula magica. Ogni cliente è unico, e ogni relazione richiede uno sforzo diverso. Ma una cosa è certa: se non si costruisce una relazione solida con la persona cliente, il rischio è che anche il progetto più promettente si inceppi.

Ci sono clienti entusiasti e pieni di energia, che portano molte idee al tavolo e stimolano la creatività, anche se a volte serve guidarli per canalizzare questa vitalità verso obiettivi chiari. Ci sono quelli attenti e prudenti, che vogliono analizzare ogni dettaglio prima di decidere, e con i quali è fondamentale instaurare un rapporto basato sulla fiducia e su una comunicazione chiara.

Poi ci sono i clienti che preferiscono delegare e affidarsi completamente: il loro approccio richiede di assumersi maggiore responsabilità e, allo stesso tempo, di aggiornarli costantemente per farli sentire coinvolti.

Infine, ci sono i visionari, che pensano in grande e puntano a innovare; lavorare con loro può essere stimolante, ma serve trovare un equilibrio tra le loro ambizioni e ciò che è realisticamente attuabile. E ci sono i riflessivi, che hanno bisogno di tempo per valutare ogni passaggio: con loro la pazienza e la capacità di spiegare il valore di ogni scelta diventano essenziali.

Questi caratteri diversi rappresentano la ricchezza e, a volte, la sfida di questo lavoro. Imparare a gestirli è parte integrante del successo, perché ogni cliente porta con sé un valore unico che, se ben incanalato, può fare la differenza nel progetto.

Gestione social media personalizzata. Web Agency Padova

Social media strategies: soluzioni per adattarsi a ogni personalità del cliente

Adattarmi alle diverse personalità richiede tempo e flessibilità, ma è proprio questo che rende ogni progetto unico e stimolante. Per gestire al meglio sia le personalità più dinamiche che quelle più distaccate, è fondamentale concordare modalità e tempi di comunicazione chiari. Questo mi permette di evitare di essere travolta dall’entusiasmo di clienti iperattivi, mantenendo il focus sulle priorità, e allo stesso tempo di garantire un contatto costante con i clienti meno attivi, evitando che passi troppo tempo senza un confronto costruttivo.

Con il cliente pieno di energia e idee, il mio compito è innanzitutto ascoltarlo con attenzione. Prendo nota delle sue proposte, cercando di individuare quelle davvero utili per la strategia, e poi lo aiuto a fare ordine. In questi casi, è essenziale definire insieme delle priorità, mostrando concretamente come ogni idea può trasformarsi in azioni mirate e quali sono i benefici di concentrarsi su pochi obiettivi chiari.

Con chi ha bisogno di rassicurazioni, il mio approccio è molto più relazionale. Dedico tempo a spiegare ogni passaggio, fornendo aggiornamenti frequenti e risultati intermedi. Per esempio invio un breve resoconto settimanale in cui descrivo cosa è stato fatto e quali piccoli risultati si stanno già vedendo. Non parlo solo di numeri, ma racconto anche i passi strategici che stiamo facendo, per mantenere alta la fiducia. A volte organizzo brevi call dedicate proprio a rispondere a dubbi e a condividere la visione a lungo termine.

Quando il cliente tende a delegare completamente, il rischio è che perda il contatto con il progetto o si disinteressi. In questi casi, il mio lavoro è garantire che il progetto resti sotto controllo, mantenendo però il cliente coinvolto in modo pratico e non invadente. Lo informo regolarmente per iscritto, inviando aggiornamenti chiari e sintetici, che descrivono ciò che è stato fatto e i prossimi passi. Nonostante la fiducia nella delega, richiedo sempre la sua approvazione per le decisioni principali, spiegando il razionale dietro ogni scelta.

Con un cliente riflessivo, il mio approccio è più paziente e dettagliato. Preparo proposte ben strutturate e fornisco spiegazioni approfondite, includendo esempi concreti per aiutarlo a visualizzare il risultato. Se necessario, organizzo più incontri per discutere ogni aspetto e dare al cliente il tempo di ponderare senza sentirsi sotto pressione.

Gestione social media personalizzata. Web Agency Padova

Ascolto, empatia e pazienza: un investimento che ripaga nella gestione dei social media

Questa attenzione alla relazione non è solo un gesto di cortesia: è un investimento. Un cliente che si sente ascoltato, compreso e supportato sarà più incline a collaborare, ad accettare suggerimenti, a fidarsi delle scelte strategiche. E questo, alla lunga, si traduce in risultati migliori per entrambi.

Alla base di tutto ci sono tre ingredienti fondamentali: ascolto, empatia e pazienza. Sono strumenti che vanno oltre le competenze tecniche e che diventano essenziali quando si lavora con clienti che, prima di tutto, sono persone. Persone con emozioni, imprevisti, e vite spesso intrecciate con il destino della loro azienda o del loro lavoro professionale.

  1. L’ ascolto non riguarda solo le richieste esplicite che il cliente comunica in una riunione o in un’email, ma anche quelle che emergono indirettamente. A volte il cliente esprime dubbi o insoddisfazioni senza dirlo apertamente. Ad esempio, un commento casuale su una campagna che “non lo convince del tutto” potrebbe nascondere una paura più profonda: quella di non essere compreso o di non raggiungere gli obiettivi prefissati. Ascoltare davvero significa essere in grado di cogliere queste sfumature e reagire con sensibilità, facendo sentire il cliente supportato non solo dal punto di vista professionale, ma anche umano.
  1. L’empatia è ciò che permette di vedere il cliente non solo come un committente, ma come una persona con sogni, ambizioni, e anche fragilità. Per un imprenditore, ad esempio, la sua azienda non è solo un luogo di lavoro: è il frutto di anni di impegno, sacrifici e spesso di scelte coraggiose. Quando il cliente manifesta preoccupazioni – magari sembra eccessivamente cauto o, al contrario, troppo impaziente – è importante comprendere che quelle emozioni non sono casuali. Un professionista, d’altra parte, vede il proprio lavoro come un’estensione della sua identità. Un errore o un risultato deludente può essere vissuto come una ferita personale. Anche quando le richieste sembrano irrazionali o sproporzionate, l’empatia aiuta a rispondere con equilibrio e senza alimentare tensioni.

 

  1. La pazienza è il collante che tiene insieme ascolto ed empatia. Non sempre le cose vanno secondo i piani: ci sono malintesi, momenti di disallineamento, o persino imprevisti personali del cliente che impattano sul progetto. In questi casi, è essenziale mantenere la calma e il focus sugli obiettivi a lungo termine. La pazienza non significa tollerare inefficienze, ma saper gestire i tempi e le dinamiche senza perdere la motivazione. Mostrare flessibilità e disponibilità può fare la differenza nel costruire una relazione di fiducia.
 

Quando penso ai progetti che hanno avuto più successo, non è mai stato solo grazie a un piano editoriale perfetto o a una campagna che ha performato bene. È stato anche, e soprattutto, perché sono riuscita a costruire una relazione solida con la persona cliente. Perché alla fine, i social parlano alle persone. E per farlo nel modo giusto, dobbiamo iniziare noi stessi a mettere le persone – e non solo i numeri – al centro del nostro lavoro.

Articoli correlati